Ciao Arturo

Circondato dall’affetto dei suoi Cari si è spento , nella serata di giovedì 13 giugno , l’Amico Arturo Turillazzi.  Aveva 90 anni e dal 1987 era socio del Rotary Club Siena di cui è stato Presidente nell’A.R. 2002-2003. Insignito di 5 PHF l’Amico Arturo aveva ricoperto anche l’importante ruolo di Segretario Distrettuale nell’A.R. 2008-2009. Ecco di seguito un breve ricordo scritto da Sandro Fornaciari

‘Salutami tutti gli amici rotariani’: sono queste le parole rivolte al nostro Presidente Cesare Biagini da Arturo Turillazzi, poche ore prima di lasciarci per sempre. Non un semplice addio ma un vero testamento rotariano, sintetizzato in una manciata di parole: il saluto come ricordo di tutti i Soci e delle Socie che hanno punteggiato la sua lunga vita rotariana; l’Amicizia , come cardine della vita rotariana, quell’Amicizia, non soltanto predicata, ma vissuta intensamente,  praticata nel quotidiano, quasi fosse una religione laica; i rotariani,  soltanto una ‘etichetta’ se non irrobustita dall’adesione totale, non formale, a quegli ideali che ispirarono Paul Harris; ideali capaci di trasformare una piccola ruota dentata in un motore inesauribile di cambiamento in meglio dell’epoca che siamo stati chiamati a vivere.

Arturo tutti questi valori li aveva scolpiti nel cuore. Nei tanti anni di appartenenza al Rc Siena (era stato cooptato nel febbraio del 1987) la sua presenza ha lasciato il segno in tutti coloro che lo hanno conosciuto, apprezzandone il carattere mite, il sorriso dolce, una bontà d’animo che traspariva nei piccoli gesti come quando ti chiedeva semplicemente ‘come stai?’ e capivi, da quegli occhi chiari che ti scrutavano in profondità, che non era una domanda buttata lì ma un sincero interesse per l’altro.

Un carattere gentile, unito ad una educazione di altri tempi, che tuttavia mai gli ha impedito di ‘dir la sua’, anche con accenti appassionati, quando era il momento di parlare per il bene del Rotary, raddrizzandone spesso la rotta con consigli meditati e mai sopra le righe.

Fiero figlio di  Maremma, dove era nato nel 1933, una terra  mai dimenticata ma anzi coltivata nel ricordo e nelle frequentazioni, aveva trovato a Siena non soltanto il luogo dove mettere a frutto i suoi talenti professionali (arrivò a ricoprire il ruolo di Direttore Generale del Mps) ma anche quella comunità di amici, il Rotary appunto, che è stata la sua seconda famiglia, una famiglia che seppe apprezzarlo ricevendo tantissimo in cambio.

Due, tra le tante, le tappe fondamentali del suo cammino rotariano: la Presidenza del club assunta nell’ AR 2002-2003 e l’incarico di Segretario Distrettuale, ricoperto nell’anno (2008-2009) quando a guidare il Distretto 2070  fu eletto un altro Amico del nostro Club, il compianto Pietro Terrosi Vagnoli.

E proprio Arturo, nella sua annata di Presidente, fu protagonista di un passaggio che non è fuori di luogo definire una pietra miliare per il Rc Siena: l’ammissione al Club della prima donna Rotariana, nella persona di Marilena Pirrelli . E poi la grande sfida in qualità di Segretario di uno dei Distretti (il mai abbastanza rimpianto 2070) più grandi d’Italia; un impegnativo lavoro di coordinamento ed organizzazione svolto con puntualità ed efficienza , sempre affiancato dall’adorata moglie Ilaria, conosciuta sui banchi di liceo e mai più lasciata, presenza discreta ed intelligente, punto di riferimento sicuro per tante nostre giovani consorti.

Consentite a chi scrive di chiudere queste brevi note, buttate giù ricacciando il pianto in gola, con un piccolo ricordo personale. Era il 2005 e l’allora Presidente Siveri volle insignirmi del mio primo Paul Harris Fellow, che (i rotariani lo sanno bene) non è solo una medaglietta ma  una sorta di diploma di maturità rotariana. Al momento della consegna dell’attestato mi accorsi che , smarrita chissà dove, mancava la ‘spilla’ con il volto del fondatore del Rotary. Non dissi nulla ma la delusione mi si dovette leggere negli occhi.

 Arturo, che di PHF ne aveva meritati ben cinque, alla conviviale successiva si presentò con il suo ‘primo’  Paul Harris  e me lo donò, semplicemente, senza alcuna parola, affinchè anch’io potessi fregiarmi di quella onorificenza. Quel PHF l’ho sempre conservato tra le cose  più care, da oggi ancora di più con il rinnovato impegno del Club di fare del proprio meglio per seguire gli insegnamenti rotariani  di Arturo e far vivere per sempre il suo ricordo. Un abbraccio commosso ed affettuoso da parte di tutto il Club ad Ilaria, Emanuela , Massimo e Marco con la promessa che troveranno sempre in noi degli Amici sinceri e fedeli.