Conviviale auguri di Natale

21 Dicembre 2023 – Giovedì 21 dicembre, presso l’Hotel Garden, si è tenuta la Conviviale degli Auguri del nostro Club con la presenza di 170 tra soci, ospiti e amici. La serata ha avuto inizio con il consueto momento di incontro costituito dall’aperitivo, cui ha fatto seguito la Conviviale con la presentazione degli ospiti del Club e dei soci.

In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Siena l’Assessore Dottoressa Vanna Giunti con delega al turismo, commercio e attività produttive, sito UNESCO, rapporti con l’Università.

Per il Distretto era presente l’Assistente del Governatore Dottor Steven Verhelst accompagnato dalla gentile consorte Signora Adriana.

Presenti anche i Presidenti e Delegati di tutti i Rotary Clubs del Raggruppamento Toscana 2,  del Rotaract Siena, nonché quelli di tutti gli altri Club Services senesi.

Al termine della presentazione degli ospiti dei soci il Presidente ha annunciato la presenza di “altri giovani ospiti speciali” ed ha fatto ingresso a sorpresa il SICH, Siena Children’s Choir, nato dalla collaborazione dell’Accademia Musicale Chigiana con il Conservatorio Statale di Musica “Rinaldo Franci” e rivolto ai più giovani talenti: 25 giovanissimi e bravissimi coristi che hanno allietato i partecipanti con la delicata e toccante interpretazione dei classici canti di Natale.

Successivamente l’Assessore Dottoressa Giunti ha espresso l’apprezzamento dell’Amministrazione Comunale per le attività del nostro Club nel contesto cittadino, sottolineando il ruolo centrale che il RC Siena ha avuto nell’organizzazione dell’evento “Rotary for UNESCO” tenutosi nella nostra città in questa annata e dal quale scaturiranno iniziative di service congiunte tra i vari Clubs del Raggruppamento Toscana 2.

Il Dottor Verhelst, portando il saluto del Governatore Distrettuale Fernando Damiani,  ha espresso il compiacimento per l’attività del nostro Club e per il bel clima che ha trovato nella serata. Ha ricordato l’importanza della partecipazione al programma Polio Plus invitando a contribuire per poter conseguire l’obiettivo della eradicazione del virus.

Ha infine preso la parola il Presidente Cesare Biagini che ha salutato ospiti e amici con il suo discorso di auguri di cui si riporta il testo:

“Voglio esprimere il profondo compiacimento per una così ricca presenza di soci, a testimonianza dell’attaccamento al Club, e di ospiti che dimostrano così la loro considerazione e amicizia verso di noi, grazie a tutti di essere qui stasera.

Il Natale esprime un momento di positività quale che sia la valenza che gli si vuol attribuire. Per gli uomini di Fede rappresenta la nascita di Gesù, Dio che si fa uomo per portare la luce della speranza e della vita eterna. Ma anche per chi  non crede questo periodo rappresenta comunque un momento di gioia e di  serenità e ciò trova probabilmente radici antiche nel fatto che prima del Cristianesimo era una festa pagana che celebrava il ritorno alla luce dopo il solstizio d’inverno.

In ogni caso il Natale costituisce per tutti un momento di ricerca della pace che si realizza tradizionalmente nella condivisione di questo sentimento nel calore dei rapporti familiari. Ricordo a tal proposito che nel calendario rotariano dicembre non a caso è il mese dedicato alla famiglia, nucleo fondamentale della nostra società. Famiglia che in senso più estensivo rappresenta quello che stiamo vivendo noi qui stasera con la riunione della grande famiglia rotariana alla quale ci onoriamo di appartenere.

Tuttavia la fortuna di poter condividere la letizia di questo evento non può esimerci dal portare il nostro pensiero a coloro che, purtroppo numerosi nel mondo, vivono questo stesso periodo in modo assai diverso a causa di drammatiche situazioni che li affliggono per varie ragioni.

Penso a coloro che vivranno questo Natale con il terrore della guerra come in Ucraina e in Medio Oriente, dove al momento non sembrano profilarsi soluzioni di pace e dove purtroppo le uniche a parlare restano le armi.

Penso anche a guerre per così dire “dimenticate” dai media come quelle del continente africano, che  sottendono meri interessi economici locali o più spesso internazionali e che spingono intere popolazioni ad intraprendere disperate migrazioni verso mete lontane pur di sfuggire alla fame e alla guerra, abbandonando la propria terra, le proprie  radici, i propri affetti e andando spesso incontro a tragici destini di cui siamo drammaticamente consapevoli nelle nostre regioni del sud.

Penso alle vittime di vari tipi di violenza, da quella di genere oggi di drammatica attualità, come al dilagante e crescente fenomeno della violenza giovanile.

Potremmo andare oltre ma non voglio tediarvi, solo dire che queste situazioni drammatiche riconoscono a mio avviso un denominatore comune: la perdita di considerazione dei valori umani a favore dell’istinto di prevaricazione degli altrui diritti in nome della propria avidità di potere e di profitto.

A tal proposito, riflettendo su questo argomento in questo particolare periodo, la mia mente ha richiamato il ricordo di un racconto di Natale, anzi del racconto di Natale per eccellenza, ricco di una potenza evocativa contagiosa, “Canto di Natale” di Charles Dickens.

La storia è nota a tutti: il protagonista è un avaro ed egoista uomo d’affari, EbenezerScrooge, incapace di provare emozioni verso il prossimo, dal quale è solo infastidito. La vigilia di Natale, Scrooge è più che mai irritato, poiché considera le festività come un inutile spreco di denaro. Egli rifiuta di fare un’offerta per i poveri, obbliga a lavorare fino a tardi il suo impiegato, caccia malamente suo nipote, che era venuto per invitarlo al pranzo di Natale, e per le strade ha solo parole sgarbate per chi gli rivolge un augurio. Quando arriva nella sua casa fredda e deserta, gli appare lo spettro del suo defunto socio, Jacob Marley che gli racconta della propria amara condizione di anima errante che non trova pace nella morte per non aver saputo fare del bene durante la sua vita terrena, impegnato come era ad accumulare denari insieme al socio, senza curarsi degli altri e preannuncia la visita di altri tre spiriti. E così avviene che nel corso della notte di Natale, Scrooge riceve la visita dei tre spiriti, il fantasma dei Natali passati, il fantasma del Natale presente e il fantasma dei Natali futuri.

Essi lo conducono in un viaggio onirico a tratti spaventoso, che gli mostra com’era, cos’ha dimenticato e perso per dedicarsi ad accumulare ricchezze materiali, come vivono e cosa pensano di lui le persone che lo circondano e, infine, cosa lo aspetta in futuro se non muta al più presto il suo modo di comportarsi.

A questo punto il vecchio si rende conto di aver sbagliato tutto e di aver sprecato la sua esistenza. Diventa una persona nuova, capace di dispensare sorrisi, regali e attenzioni al prossimo, finalmente consapevole di cosa sia davvero importante e di quanto ci sia da fare nel mondo per renderlo un posto migliore. Lo lasciamo completamente trasformato e come pervaso da quello stesso spirito natalizio che ha sempre disprezzato.

Il messaggio che Dickens lancia è un messaggio di speranza, la possibilità che la presa di coscienza della realtà possa dare una svolta e indurre l’uomo al miglioramento interiore.

E di speranza parla Gordon McInnally, Presidente del Rotary International, nel tema presidenziale dell’annata 2023-24 intitolato appunto “Create hope in the world”, attraverso il quale invita noi rotariani a perseguire l’obiettivo di rinnovare la speranza, per aiutare il mondo a riprendersi dai conflitti distruttivi e, a sua volta, per aiutarci a realizzare un cambiamento duraturo per noi stessi.

Noi siamo fortunati, professionisti, imprenditori, scelti a far parte di questo consesso in virtù delle nostre caratteristiche professionali, ma anche e soprattutto per i valori morali che ci caratterizzano ed accompagnano le suddette capacità lavorative. Prestiamo la nostra opera al servizio della comunità facendo servizio (sono numerosissimi i services che ci vedono impegnati nell’annata), ma possiamo e dobbiamo fare di più.

Tra le 5 vie d’azione del Rotary è fondamentale l’azione professionale che ha lo scopo di promuovere e diffondere l’osservanza di elevati valori morali operando sia sul piano professionale che su quello personale in conformità con i principi del Rotary. Abbiamo quindi il dovere di dare l’esempio con le nostre azioni nel contesto sociale in cui siamo inseriti e una attenzione particolare deve essere rivolta soprattutto ai giovani che ci guardano e che saranno il nostro futuro. Abbiamo il dovere di credere in questa missione e fare nostro il sogno che con l’esempio si possa contribuire al miglioramento della comunità.

Esempio e sogno quindi: riguardo all’esempio ce lo insegnavano già i latini con “verba movent, exempla trahunt” le parole insegnano, gli esempi trascinano e lo ha ripreso 20 anni or sono  un grande uomo e grande Papa, Karol Wojtyla, con il suo “le parole ammoniscono, l’esempio trascina”.

Riguardo al sogno abbiamo come paradigma la stessa favola di Dickens dove la presa di coscienza riesce a fare il miracolo di trasformare Scrooge in un uomo nuovo. Ma mi viene in mente un altro chiarissimo esempio: il messaggio che John Lennon ci ha lasciato nel bellissimo testo di Imagine con il quale in nostro governatore Fernando Damiani è solito introdurre gli incontri distrettuali dell’annata.

Voglio sperare che questi miei pensieri, frutto di questa occasione che ogni anno ci pone nella condizione di riflettere sul tempo trascorso, partendo da una luce speciale, dalla memoria del bene, dalla speranza, dalla fiducia nel cambiamento che operiamo tenacemente come comunità, possano costituire l’auspicio di un futuro migliore in linea con il motto dell’annata rotariana “creiamo speranza nel mondo”.

Termino questo mio intervento con i versi di Jacques Brel, poliedrico artista belga dal grande talento letterario (attore, regista, cantautore e poeta), con l’auspicio che tutto ciò che vi è augurato possa presto avverarsi per tutti noi.

Vi auguro sogni a non finire e la voglia furiosa di realizzarne alcuni.

Vi auguro di amare ciò che si deve amare e di dimenticare ciò che si deve dimenticare.

Vi auguro passioni, vi auguro silenzi.

Vi auguro il canto degli uccelli al risveglio e le risate dei bambini.

Vi auguro di rispettare le differenze degli altri, perché il merito e il valore di ognuno spesso è nascosto.

Vi auguro di resistere alla stagnazione, all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.

Vi auguro, infine, di non rinunciare mai alla ricerca, all’avventura, alla vita, all’amore, perché la vita è una magnifica avventura e nessuno dovrebbe rinunciarvi, senza combattere una dura battaglia.

Vi auguro soprattutto di essere voi stessi, fieri di esserlo e felici, perché la felicità è il nostro vero destino.”

La serata è proseguita in una piacevole atmosfera di amicizia e serenità con la cena, durante la quale è stato offerto come di consueto il dono natalizio molto apprezzato dai presenti. Si è trattato di un regalo solidale a favore della Cooperativa Riuscita Sociale dove è stata prodotta la “bugia” in ceramica dipinta a mano con il logo del Rotary.

A conclusione della serata il Presidente ha salutato i presenti compiacendosi ancora per la nutrita presenza di soci non solo in questa occasione ma anche per tutti gli incontri precedenti, a testimonianza dell’attaccamento al Club e dell’apprezzamento dei programmi dell’annata.  A tal riguardo ha voluto ringraziare quanti stanno portando il loro prezioso contributo nella organizzazione dell’annata stessa: consiglieri, commissari e delegati.

In ultimo un ringraziamento particolare a Sabrina e Giulio, ai quali ha riconosciuto il merito di supportare e “sopportare” amorevolmente il presidente in ogni momento della bellissima esperienza della presidenza, per la quale ha voluto ancora una volta ringraziare tutti i soci che con la loro fiducia hanno voluto fargli questo dono.

La serata si è quindi conclusa con un brindisi augurale sulle note di “Imagine” che hanno accompagnato le bellissime immagini del filmato distrettuale “Il mondo reale”.