Conviviale relatore Dott. Sergio Gatti Direttore Federcasse

26 Ottobre 2023 – Giovedì 26 ottobre al Rotary si è parlato di Banche, progetti sostenibili, BCE, Crediti Cooperativi e come non farlo al meglio se non con la presenza del dott. Sergio Gatti, Direttore di Federcasse.

Il nostro ospite, con una dialettica invidiabile, ha reso facili e alla portata di tutti, argomenti complessi e molto tecnici, attinenti in realtà alla vita quotidiana di ognuno di noi.

Appena rientrato da Bruxelles, il dott. Gatti ha presentato uno studio sulla necessità che imprese, aziende ma anche privati si adoperino e si adattino da subito a fare quanto più possibile per una sostenibilità e la transizione energetica.

Lo sforzo che tutti devono propinare è nell’immediato, poiché i dati statistici di alcuni anni fa, sono stati purtroppo superati dalla realtà dei fatti e dalla velocità che il mondo ha preso negli ultimi anni.

Alle banche ed alle imprese e famiglie verrà chiesto un impegno congiunto: investire su se stesse per aderire alle nuove normative sulla sostenibilità ed i rischi idrogeologici.Le aziende saranno valutate bancariamente anche sul loro posizionamento relativo a temi ambientali, sociali e di governo aziendale ( ESG) con effetti possibili sulle erogazioni di credito e relativo prezzo.

Le Banche di Credito Cooperativo sono correlate strettamente al territorio, crescono con esso e grazie a questa relazione che da oltre 140 anni sviluppano gestiscono al meglio i rischi di credito. Sono, inoltre, un modello diverso oggi, nel panorama del sistema bancario, in quanto per statuto reinvestono gli utili nel patrimonio aziendale e destinano una parte alla mutualità. Questo le rende il gruppo bancario con uno dei più alti tassi di patrimonializzazione.

Il relatore ci ha fatto però capire quanto la visione di Bruxelles e della BCE sia purtroppo lontana dal tessuto locale, a favore invece di una uniformità globale.

L’Europa ha concluso è composta da 27 Stati sovrani, ognuno con le sue peculiarità, con le sue differenze, con le sue caratteristiche e non sarà così veloce e facile avere un’integrazione e una visione d’insieme, se non tra decine di anni. Ma è pur vero che non vi è alternativa all’Europa.